Le politiche agricole dell´UE, ed il loro impatto sulla pastorizia nell’Europa Mediterranea

A differenza di altre regioni del mondo, il quadro politico in Europa è in linea di principio favorevole all’allevamento estensivo. Le politiche dell’UE riconoscono i molteplici valori della pastorizia e i suoi contributi in termini di patrimonio culturale, gestione ambientale e coesione territoriale. Riconoscendo che questi beni pubblici non sono sostenibili senza remunerazione, l’UE sostiene i pastori con misure dirette e indirette, compresi i sussidi. Questi sono considerati come forme di compensazione e ricompensa per i produttori che operano in zone meno favorite e in contesti di alto valore naturale.

Tuttavia, negli ultimi decenni, il numero di allevamenti estensivi è fortemente diminuito, il ricambio generazionale tra i pastori è scarso e i territori montani, insulari e interni di tutta Europa stanno subendo processi di desertificazione socio-economica e agro-ecologica. I risultati dell’impegno politico e finanziario della PAC nei contesti pastorali sono quindi piuttosto deludenti. Tradurre le buone intenzioni e l’apprezzamento della società in strutture sociali efficaci e ritorni economici sembra essere una grande sfida per i politici e gli amministratori di tutta Europa.

Da un lato, il Green Deal europeo e la sua strategia “Farm to Fork” mostrano alti livelli di ambizione nel riorientare l’agricoltura e migliorare la transizione verso sistemi alimentari più sostenibili in Europa. Dall’altro, la tanto attesa riforma della politica agricola comune non ha affrontato le sue incoerenze fondamentali in termini tecnici, amministrativi e politici. In una dimensione politica influenzata anche da accordi commerciali e politici più ampi, le misure della PAC hanno più probabilità di sostenere l’intensificazione dei sistemi di produzione del bestiame, che di favorire l’agricoltura pastorale estensiva. L’architettura istituzionale e il quadro politico dell’UE rappresentano importanti fattori di incertezza per i pastori europei, che devono continuamente navigare attraverso misure, regole e requisiti multipli, frammentati e talvolta contrastanti che sembrano mal adattarsi ai loro principi operativi, strategie e bisogni.

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